Studio dei punti caratteristici delle impronte palmari
Analisi della regione ipotenare[12]
La regione ipotenare è indicata nella letteratura scientifica come un’area ricca di punti identificativi e, in effetti, ciò è apprezzabile dalla tabella “3”. Il presente studio ha suffragato detto assunto, riscontrando sulle superfici interessate ben 23.784 minuzie, che vengono suddivise per tipologia.
Le creste papillari hanno un decorso che si sviluppa, nella maggior parte dei casi in esame, parallelamente alla piega distale traversa, trovando origine nella piega prossimale e raggiungendo l’estremità del palmo stesso, dove le dimensioni delle linee papillari diminuiscono in luogo di pliche dermiche più spesse; l’area interessata è sensibilmente più estesa e ricca di particolarità rispetto alla contigua regione tenare dove, come già visto, la maggiore presenza di pieghe influenza, negativamente, la qualità del relativo dermatoglifo.
I termini di linea vengono individuati più numerosi sulla superficie immediatamente prossima alla cresta del polso, quindi nel decorso che il dermatoglifo affronta verso l’estremità radiale. Le biforcazioni si apprezzano principalmente sulle linee della cresta prossimale traversa, da cui le linee papillari originano – in alcuni casi – particolari andamenti che generano la formazione di anse o triradii di dimensioni pari a quelle presenti nella regione superiore. Particolare in quest’ultimo caso è che il medesimo soggetto presenti su entrambi i palmi uno o più delta nella stessa area. Solitamente questo punto focale è originato dall’incontro dei fasci papillari provenienti dalla base del polso confluenti nella cresta trasversale.
Quanto appena affermato è riscontrabile nelle figure “13” e “14”:
Nella figura “13”, vengono evidenziate alcuni termini di linea; si noti come la frequenza degli stessi aumenti con il progredire delle creste verso la zona radiale, mentre nella parte inferiore dell’impronta si nota la presenza di un delta.. L’immagine di destra (Fig. 14) – raffigurante il medesimo dermatoglifo – evidenzia invece le biforcazioni: come già detto la maggior parte di questi punti viene riscontrata nel decorso delle linee parallelamente alla cresta trasversale. Di seguito, si riportano alcune figure particolari dovute all’andamento del disegno dermico.
Nella figura “15”, è interessante osservare il dermatoglifo nel suo decorso dalla piega trasversale alla zona marginale del palmo della mano. Si osserva infatti la formazione di un’ampia ansa, ricca di biforcazioni e laghi. Nella parte bassa, viene evidenziata la presenza di un triradio. Nella figura “16”, particolare attenzione viene posta nella parte inferiore del disegno papillare, qui le creste concorrono alla formazione di una figura del tipo a doppia ansa, mentre il delta – originato dall’intersezione dei diversi sistemi di linee – si forma nella parte centrale della regione in esame, quindi in posizione più elevata rispetto alla maggior parte dei casi esaminati. Si consideri infatti che la “regione ipotenare tipo” è quella raffigurata qui a sinistra. Nella figura “18”, la “doppia ansa” si forma in modo diverso rispetto a quella vista in precedenza: gli eventuali centri di figura che potrebbero individuarsi, parafrasando quanto presente in dattiloscopia, sono intervallati da un considerevole ridge counting che individua un triradio all’interno dello spazio appena delineato.
Le particolari evoluzioni che si formano in quest’area permettono l’individuazione di un numero di laghi e di isolotti, parimenti ad un congruo numero di creste interrotte, più numeroso – ovviamente nelle dovute proporzioni – rispetto a quanto riscontrato per le impronte digitali. Giova precisare come la corretta lettura di tali segni sia influenzata dalla qualità complessiva delle impronte assunte; a tal proposito, si è osservato come l’assunzione tradizionale mediante inchiostrazione dei palmi, in luogo del moderno utilizzo di live scanner, permetta la “cattura” di più particolari.
Conclusioni[13]
Il presente studio statistico, confermando quanto già accertato da lavori dello stesso tenore condotti sulle impronte digitali, ha di fatto ancora una volta sottolineato la pari validità a fini identificativi delle impronte palmari rispetto alle digitali. E’ quindi emerso che la maggior rarità, a livello di minuzie, è della “ linea interrotta “, della “triforcazione” e dello “uncino”, mentre più ricorrenti risultano essere il “termine di linea” e la “biforcazione“.
Di sicura utilità nell’attribuzione di un frammento palmare alla mano destra piuttosto che alla sinistra, oltreché quale ulteriore elemento identificativo, sono senz’altro le “vestigia”, tipiche del tracciato papillare dei palmi, di cui delimitano le diverse porzioni.
Dall’analisi della regione superiore delle impronte esaminate, si è potuta poi rilevare la presenza di triradi del tutto analoghi a quelli presenti nel tracciato papillare delle impronte digitali. Detti particolari, qualora rilevati nell’ambito di una porzione di impronta di ridotte dimensioni e di scarsa leggibilità dattiloscopica, potrebbero indurre in errore l’analista poco esperto orientandolo a scambiare l’impronta in esame con un frammento di origine digitale.
Bibliografia
AA.VV., La Polizia Scientifica 1903-2003. Laurus Robuffo, Roma, 2004.
Diana P., Paternò S., Il segnalamento ed il sopralluogo. Laurus Robuffo, Roma, 2002.
Ministero dell’Interno, Direzione Generale di P.S., Scuola polizia scientifica e servizio di segnalamento. Istruzioni per il segnalamento dattiloscopico. Roma, tipografia Bodoni, 1910 Cordialmente SM
Sitografia
http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2006/11/27/Cronaca/DROGA-TORINO-CARABINIERI-SGOMINANO-BANDA-DEGLI-INVISIBILI-CON-IMPRONTE-ABRASE_120524.php
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/08/09/carcere-per-le-impronte-abrase-prima-volta.html
http://www.lastampa.it/2011/02/01/cronaca/impronte-digitali-abrasearrestati-tre-spacciatori-D5yhreWnMsB53a4Cvz2XYP/pagina.html
http://www.riviera24.it/articoli/2009/12/4/74436/a-ventimiglia-due-clandestini-con-polpastrelli-abrasi-o-incisi-sono-stati-identificati-e-arrestati
La Stampa, 01/02/2011 – “impronte digitali abrase, arrestati tre spacciatori”. “…un popolo di fantasmi difficili da identificare. Le mani segnate dal solvente o dall’acido, ma niente più impronte digitali…”.
[13] Analisi conclusive a cura dell’intera crew.