L’Analogical Marking
Da tempo immemorabile a ogni religione dell’uomo, ogni duemila anni, ha seguito un’evoluzione secondo i cambiamenti dei costumi, le conoscenze scientifiche, le leggi e la morale di ogni società. Oggi le principali professioni di fede monoteiste, compresa l’islam, (religione relativamente giovane soggetta a sua volta a evoluzioni dovute alle sue contraddizioni interne), stanno nuovamente subendo, sebbene impercettibilmente, cambiamenti sostanziali. I sintomi si sono manifestati fin dagli anni Settanta quando, in seguito alla guerra in Vietnam, nacque il fenomeno new age cui si deve il primo tentativo fallito di unire concetti di fratellanza universale all’amore per la natura. Un mixer neoculturale che da allora ha subito una profonda involuzione considerando che oggi l’aggressività si proietta nella vita quotidiana e sulle questioni di fede. Resta immutata nel tempo l’aspettativa millenarista, l’attesa per l’avvento di un cambiamento epocale che porrà fine alle ingiustizie proprie della specie umana il cui arrivo sarà preceduto da segni visibili negli sconvolgimenti naturali e soprattutto sociali.
Questa paura ha portato sette e squilibrati a parossismi sfociati in azioni violente. Nel 2000 il Federal Boureau of Investigation statunitense notando questa evoluzione, pubblicava un documento dal titolo “Progetto Megiddo (1)” nel quale si avvertiva che a partire dal terzo millennio, si sarebbero verificate in molti paesi recrudescenze del millenarismo con conseguenze pericolose per la sicurezza pubblica. In un passo del documento è possibile leggere: «Stiamo vivendo il principio dell’Apocalisse il caotico periodo finale di guerra fra le forze del bene e del male, che segnala il secondo avvento di Cristo, come profetizzato nel Libro della Rivelazione del Nuovo Testamento? […] Numerosi estremisti religiosi affermano che una guerra di razza sta per iniziare, e sono pronti ad immolarsi in questa profetizzata battaglia finale fra il bene e il male».
Pubblicazioni pericolose
In effetti alcuni delitti commessi da soggetti che avevano aderito alle ideologie millenariste dimostrarono quant’era reale questo pericolo. Buford O. Furrow, Jr. nell’Agosto del 1999 effettuò un attentato all’asilo del quartiere ebraico di Los Angeles. Catturato spiegò alle autorità che era «tempo per l’America di risorgere e di uccidere gli ebrei». Un altro esagitato, Ben Smith, si suicidò dopo aver aggredito alcuni membri delle minoranze razziali in Indiana e in Illinois, assassinandone due e ferendone dieci durante il week-end della Festa dell’Indipendenza. Nella sua abitazione furono scoperte pubblicazioni che indicavano nell’anno Duemila l’inizio dell’eliminazione delle minoranze etniche. La xenofobia era difatti il movente di John William King condannato per l’assassinio dell’afroamericano James Byrd, ucciso dopo averlo legato alla macchina e trascinato per le strade della cittadina di Jasper, nel Texas. Anche Byrd era stato istigato da letture che annunciavano l’imminenza di una “guerra santa razziale”. Purtroppo, come avrebbero dimostrato i fatti di New York dell’11 settembre 2001, l’aspettativa apocalittica si è diffusa a macchia d’olio tramite nuove forme di influenza definite nel mondo dell’Intelligence Deception, Inganno. Come vedremo più avanti, attraverso subdole tecniche di analogic marking (la sottolineatura subliminale delle parole, attraverso variazioni minime del tono della voce, o con altri mezzi specialmente negli scritti, evidenziando in qualche modo alcune parole rispetto alle altre), un certo tipo di paraletteratura diffonde l’ossessione per la fine del mondo; e la nuova data fissata al 2012 da alcune correnti catastrofiste fanno capire a che punto è radicata questa sudditanza psicologica. Esiste un progetto criminoso dietro questa paura, o è la manifestazione del perenne desiderio di redenzione dell’umanità a crearne la paranoia? Di sicuro è aumentata in questi ultimi tempi la produzione di quella letteratura che classificata d’evasione ma che in realtà diffonde panico sociale.
Lettori meditanti
In questi ultimi anni sono stati pubblicati in Italia e all’estero centinaia di bestseller definiti thriller teologici. Considerando che col termine di paraletteratura è definito il genere di narrativa che segue principalmente le richieste del consumo di massa, si può individuare in questo filone letterario quanto diffusi siano i dubbi in fatto di fede. Siffatte pubblicazioni comunicano idee confusionali con trame standardizzate in romanzi destinati ad una categoria di lettori definiti “meditanti”, che meditano cioè sulle aspettative apocalittiche originate dall’insicurezza sociale, dalla globalizzazione, dallo sviluppo tecnologico che alimentano la diffusione di idee autodistruttive. Su questo stato d’animo ha buon gioco la disinformazione e la propaganda con operazioni definibili “intossicazione”, capaci di disgregare l’identità di una società politicamente ed economicamente in crisi, con effetti che allontanano sempre di più la riaggregazione culturale. Ma come agiscono questi mezzi di avvelenamento di stati d’animo?
Un racconto, una storia o una serie di aneddoti, fanno parte di una tecnica di comunicazione a doppio livello, capace cioè di attivare processi associativi diversi. Uno scrittore può utilizzare tecniche di disseminazione dette interspersal technique, come ha evidenziato lo studioso Milton Erickson nell’attività ipnoterapeutica. L’emisfero sinistro del cervello umano tende a decifrare step-by-step il significato di un discorso inserendolo in un determinato contesto. Ogni parola può creare associazioni individuali e letterali, facendole andare oltre il contesto narrativo nel quale è situata. La figura suggestionante del narratore evoca meccanismi situati nell’inconscio dell’ascoltatore con allusioni, giochi di parole, frasi che sfuggono all’attenzione della coscienza vigile, attivando suggestioni subliminali. Nel libro Il linguaggio del cambiamento di Paul Watzlawick (1921–2007), professore di psichiatria alla Stanford University e ricercatore alla Mental Research Institute di Palo Alto si legge: «Ci si immagini una pagina di un libro che sembri non contenere altro che una descrizione lunga, senza importanza, noiosa, appunto soporifera, su cui però alcune parole siano sottolineate. Se ora queste parole vengono lette nell’ordine in cui si presentano, danno un significato completamente diverso da quello della pagina in cui si trovano. […] la percezione dell’immagine nascosta, dovrebbe essere tipicamente una capacità dell’emisfero destro e dunque la tecnica di disseminazione una via di accesso a questo emisfero».
Significati nascosti
Milton Hyland Erickson (1901–1980), psichiatra statunitense, presidente e fondatore della Società Americana di Ipnosi Clinica, riteneva che un qualsiasi romanzo attiva un meccanismo di compartecipazione da parte del lettore secondo un percorso preciso:
- Il racconto di storie e aneddoti è un’ottima tecnica di comunicazione a doppio livello capace di mettere in moto gli adeguati processi associativi.
- Per potenziare tale approccio comunicativo ci si può avvalere della tecnica detta di disseminazione.
- Se è vero che la mente cosciente (l’emisfero sinistro) tende a decifrare passo per passo il senso di un discorso e a inserirlo all’interno di un determinato contesto, è anche vero che ogni parola è portatrice di associazioni individuali e letterali al di là del contesto nel quale si situa. Questo vuol semplicemente dire che il lettore attiva le associazioni represse, rimaste nell’inconscio con una risposta comportamentale che sorprende la coscienza.
- Il letteralismo, le allusioni, i giochi di parole colpiscono l’inconscio. Queste frasi sfuggite all’attenzione della coscienza che era stata fissata nell’ascolto di predica, come nella lettura di un libro, funzionano come suggestioni subliminali.
- Verranno perciò disseminate lungo il discorso, alcune parole e concetti con un particolare tono di voce e attraverso gesti quasi impercettibili. Tali suggestioni sono l’equivalente della suggestione diretta e palese dell’operatore durante un’induzione formale di trance.
Erikson aggiungeva che la migliore descrizione di questa strategia l’aveva letta nel libro Il linguaggio del cambiamento di Watzlawick, già citato di sopra.
Un caso… a caso
Per capire il meccanismo dell’analogical marking si può prendere in prestito il testo di un romanzo imperniato sul tema apocalittico pubblicato qualche hanno fa. La trama è la solita. Il protagonista, professore di archeologia israeliano, scopre nel deserto di Giuda un manoscritto attribuito a Gesù Cristo in persona.
I “Guardiani”, membri di un’antica setta religiosa estremista, sono disposti a uccidere pur di avere quel documento. La trama è semplice e affascinante. Ma se evidenziassimo alcuni passi del testo e lo leggessimo eliminando il resto del discorso, noteremmo frasi che potrebbero bypassare l’autocritica. Mettendo in sequenza le frasi in caratteri in neretto, scopriremmo un possibile messaggio del racconto, che potrebbe attrarre il consenso di un lettore propenso alla suggestione, il quale farebbe proprio il pensiero dell’autore diventandone in qualche modo succube delle idee:
«Il Maestro fu guidato alla sua piccola, umida stanza nell’antica grotta sotto la Vecchia Città di Gerusalemme. Il cambiamento che lui si auspicava da decadi, stava avvenendo. La fase futura stava cominciando. Ne era convinto più di qualsiasi altra cosa in vita sua. Sedendo sulla sedia di legno nella stanza spartana, chiuse gli occhi, avviando i suoi pensieri, e pregò:
Oh grande Dio, io so che il confronto è vicino. Uno scontro delle culture si sta avvicinando. Ora è il tempo per il Suo intervento. Spedisca di nuovo lo Spirito di Suo Figlio. Mi aiuti a purificare il pianeta di tutti i cattivi e la cattiveria. […] Aveva aspettato il tempo, all’alba del millennio nuovo. Aveva aspettato anni il ritorno dello Spirito, ma non accadeva ancora nulla. Aveva pregato per avere un segno così spesso che il tempo era a portata di mano, ma il segnale non era mai arrivato, lasciandolo deluso ed ansioso. Più tardi i segnali cominciarono ad emergere. Ondate anomale di marea, inondazioni, riscaldamento globale, armi di distruzione di massa e la minaccia di malattie che avrebbero ucciso milioni di persone. C’era un messaggio in tutto di questo. Una comunicazione che solamente il Maestro veramente aveva capito. Poi, la notte scorsa era giunto il segnale più chiaro di tutti. […] Oh Creatore Gran Dio, i segnali erano dappertutto.
Mi spedisci un messaggio che il tempo è venuto, pensò intensamente, mentre ripeteva la preghiera più di una dozzina di volte. […] Grazie, mio Dio lui disse, mentre piangeva. Si sentì come Mosè davanti al cespuglio che bruciava. Questo poteva voler dire solamente una cosa: che il documento profetizzato nelle Sacre Scritture stava per essere aperto. Perciò, la battaglia che avrebbe terminato tutte le battaglie stava avvicinandosi.
Contro di lui avrebbe lottato Israele per prima, come profetizzato nelle Sacre Scritture. La battaglia si sarebbe riversata poi in tutti gli angoli del mondo, una guerra che avrebbe minacciato l’esistenza umana presagendo il ritorno dello Spirito. […] Dalle ceneri di questa guerra finale, sarebbe sorta la nuova era. […] Sebbene il pensiero della violenza che avrebbe suscitato lo fece star male, sapeva che era essenziale. Solamente quando la Terra fosse stata ripulita, poteva completare la sua missione e sedere dal lato di Dio. Un’onda di tristezza colpì il Maestro considerando il futuro prossimo. […] Era disposto a sacrificare qualsiasi cosa e chiunque per le sue credenze. Quando la pergamena sarebbe stata trovata e la verità convalidata, la violenza sarebbe stata un piccolo prezzo per salvare il mondo».
Se leggessimo in sequenza soltanto le parole in neretto, scopriremmo il vero contenuto nel messaggio. Concetti che ricalcano l’aspettativa di una figura carismatica che dovrebbe risolvere la crisi che attanaglia il mondo. A questo punto un lettore poco critico manifesterà adesione all’autore identificandosi con i concetti espressi, specie nella frase dalla quale emerge il vero messaggio: la violenza necessaria a raggiungere un cambiamento.
Violenza potenziale
Il potenziale aggressivo nei culti apocalittici e le derivate idee nichiliste che tentano di sovvertire ogni credenza precostituita di fede, crea sfide difficili per gli analisti. L’impulso terroristico vive nell’ambiente millenaristico, originato quasi esclusivamente dalle decisioni di un leader e dalla sua capacità di fare proselitismo con ogni mezzo. Le intenzioni e gli obiettivi dei messaggi, quando non sono evidenti, possono nascondere finalità e mandanti.
L’osservazione dei contenuti, rintracciabili anche con l’aiuto di software appositi ideati per il text mining e gli expert-system, possono dare indicazioni sui propositi destabilizzanti di un testo. Sono tecniche largamente utilizzate dai servizi informativi di Stato per l’analisi degli indicatori sociali di crisi. L’effettiva comprensione di questo nuovo pericolo richiederebbe una profonda conoscenza del mondo finanziario e ideologico che sta dietro ad alcune case editrici compiacenti ed ai loro prezzolati autori. Analizzando le biografie di questi ultimi si scoprirebbe che in molti casi hanno avuto a che fare con i servizi d’Intelligence dei loro paesi, o hanno fatto parte dello staff di presidenti di nazioni che professano apertamente avversione alla Chiesa Romana, quando non sono docenti di religione di università finanziate dal mondo islamico più radicale, o esperti in comunicazione con esperienze di grande impatto nei mass media. Basta un’altra semplice analisi per scoprire che i thriller religiosi contro la cultura giudaicocristiana, sul mercato editoriale stanno in un rapporto di 20 a 1 contro le analoghe pubblicazioni che cercano di minimizzare l’Islam, fenomeno dovuto alla libertà di esprimere dubbi a proposito della propria religione del mondo occidentale impossibile, invece, nell’altro caso. Non si vuol dire con questo che tutta l’editoria cui si deve la pubblicazione dei thriller religiosi sia tendenziosa. Essendo un tema commercialmente valido, si è aperto un business entro il quale s’inserisce la deception. Il problema dovrebbe quindi essere attenzionato con serietà essendo questo l’ennesimo probabile campo di battaglia nel quale entrano forze politiche e religiose contrapposte che pur di vincere il proprio gioco, si affrontano su tale piano con mezzi dell’intelligence più aggressiva.
Bibliografia
Project Megiddo (1999), FBI strategic assessment of the potential for domestic terrorism in the United States undertaken in anticipation of or response to the arrival of the new millennium. Federal Bureau of Investigation.
Paul Watzlawick (1977), Il linguaggio del cambiamento. Elementi di comunicazione terapeutica. Milano, Feltrinelli.